Si intendono pagamenti contactless tutte le transazioni effettuate in un Punto Vendita fisico in cui non c’è un vero e proprio contatto tra lo strumento di pagamento, tipicamente una carta o un dispositivo mobile, e il terminale POS, ma il pagamento avviene grazie alla prossimità dei due oggetti.
Perché un pagamento contactless possa essere finalizzato è necessario che la carta di pagamento sia dotata di tecnologia RFID (Radio Frequency Identification), mentre il dispositivo mobile – smartphone, tablet o phablet – deve avere un chip in grado di gestire connessioni NFC (Near Field Communication).
Come abbiamo già approfondito nel nostro articolo sul funzionamento dei pagamenti contactless, i vantaggi di questa metodologia di incasso sono legati alla sicurezza, velocità e innovazione; in più contribuiscono alla limitazione della diffusione del COVID-19, considerato che riducono le occasioni di contatto.
Charlotte Hogg, Chief Executive Officer Europe di Visa, ha recentemente dichiarato che: “La richiesta di pagamenti touch-free indica che il contactless è diventato la norma per consumatori ed esercenti europei”. In effetti che i pagamenti contactless piacciano lo confermano i dati; secondo una ricerca di Visa¹ in Europa oltre 8 pagamenti su 10 avvengono in questa forma, con l’Italia che ha raggiunto il 70% e ha fatto registrare solo nel mese di marzo un aumento del 10%.
In Francia e Germania, il numero di transazioni contactless è aumentato rispettivamente di due terzi e quasi della metà di anno in anno. Del miliardo di transazioni aggiuntive registrate dall'azienda, 400 milioni hanno avuto luogo nel Regno Unito e si può prevedere un'ulteriore crescita dato l'annuncio che il limite dei pagamenti contactless nel Regno Unito aumenterà a 100 sterline entro la fine dell'anno.
Sempre secondo quanto pubblicato da VISA, il 56% dei consumatori ha utilizzato strumenti di pagamento “touch-free” ad ogni occasione e il 65% ha dichiarato che anche una volta usciti dalla pandemia continuerà a preferire pagamenti “senza contatto”, se possibile aumentandone la frequenza di utilizzo.
Anche le piccole e medie imprese hanno rivoluzionato il modo di gestire i pagamenti durante il 2020: il 39% proprio accettando pagamenti contactless e nuove forme digitali di incasso. Non solo, il 74% degli small business si aspetta che questa sarà una delle forme preferite di pagamento dei suoi clienti, dato che in realtà varia a seconda dell’età anagrafica del merchant: l’80% dei millennials coinvolti e il 75% dei rappresentanti della generazione X vedono in queste forme di pagamento il futuro; più di quanto non abbiano dichiarato le generazioni più mature, che si sono attestate al 61%.
Per venire incontro alle nuove esigenze di pagamento della clientela, il 44% delle aziende coinvolte prevede di investire in soluzioni di incasso adeguate a gestire le nuove forme di pagamento contactless o mobile, per gestire wallet digitali come Apple Pay e Google Pay per esempio. D’altro canto, non si tratta solo di investire in innovazione, ma il rischio è quello di perdere quote di mercato, considerato che il 49% dei consumatori ritiene che l’offerta di questi strumenti sia uno dei fattori di sicurezza più importanti che un negozio può offrire e il 47% ha addirittura affermato di non acquistare in Punti Vendita sprovvisti di terminali in grado accettare queste nuove tipologie di pagamento.
Secondo dati pubblicati dall’Osservatorio sugli Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano², negli ultimi anni il valore dei pagamenti contactless è cresciuto a doppia cifra anche in Italia, raggiungendo gli 81,5 miliardi di euro e facendo registrare una crescita del 29% a fine 2020. Hanno fatto meglio solo le transazioni con smartphone e wearable, con volumi decisamente inferiori (3,4 miliardi di euro) ma con una crescita pari all’80%.
Il 1° gennaio 2021 l’importo massimo dei pagamenti contactless che non richiedono l’inserimento del PIN è stato portato da 25 euro a 50 euro. L’aggiornamento, previsto dalla normativa europea PSD2 già dal 14 settembre 2019, sta avvenendo gradualmente sulla maggior parte dei POS oggi disponibili sul mercato e, di fatto, ha reso ancora più agevole e veloce gli acquisti in-store, tanto per gli acquirenti quanto per i merchant.
Sempre la regolamentazione europea in materia di pagamenti prevede però l’inserimento del PIN per garantire la sicurezza di consumatori ed esercenti in questi casi:
Tra gli obiettivi della PSD2 c’è anche quello di rendere più sicuri i pagamenti digitali e migliorarne la percezione dei consumatori, ancora molto restii all'uso di forme di pagamento elettronico, soprattutto per gli acquisti online.
Come abbiamo visto nei dati presentati in questo articolo, i pagamenti contactless rappresentano uno dei trend del mondo dei pagamenti del 2021 e probabilmente degli anni a venire. Axerve, alla continua ricerca di soluzioni di incasso all’avanguardia, permette da tempo ai suoi merchant di accettare pagamenti contactless e wallet digitali, grazie a POS di ultima generazione e piattaforme di pagamento a distanza come Axerve Pay by Link.
The Visa Back to Business Study 2021 Outlook, VISA
Pagamenti Contactless: definizione, limite e mercato in Italia, osservatori.net digital innovation