Tra le novità più rilevanti introdotte dalla manovra economica del 2025, il governo italiano ha previsto l’obbligo di collegare il POS alla cassa (registratore telematico), disposizione che ha l’obiettivo di aumentare la tracciabilità dei pagamenti per contrastare l’evasione fiscale.
Di fatto, l’articolo 9 della nuova Legge di Bilancio 2025, rende obbligatorie integrazione e interazione del processo di registrazione dei corrispettivi con il processo di pagamento elettronico. Da quando entrerà in vigore l’obbligo di collegamento tra POS e registratore di cassa telematico? Sono previste sanzioni per chi non si adegua? Nei prossimi capitoli rispondiamo a queste e altre domande, per fare chiarezza sul nuovo Decreto-legge.
Dalla normativa sull’obbligo del POS del 2012 in poi, i governi che si sono succeduti hanno introdotto nuove regolamentazioni per migliorare la trasparenza e la tracciabilità dei pagamenti elettronici: dalla Legge di Bilancio 2020, che ha previsto iniziative come il credito di imposta sui pagamenti tracciabili e la “Lotteria degli scontrini”, al Decreto legge 152/2021, che ha definito le sanzioni amministrative pecuniarie per gli esercenti che si rifiutano di accettare un pagamento effettuato con una carta o altro strumento elettronico e digitale.
Non solo i pagamenti elettronici ma anche l’uso del contante è stato oggetto di novità, pensiamo ad esempio alle modifiche ai limiti dei pagamenti in contante degli ultimi anni o all’introduzione della possibilità di prelievo dal POS nei negozi.
Gli aggiornamenti più recenti in materia di contrasto all’evasione fiscale arrivano dal comma 1 dell’art. 9 del Ddl 2025, che sostituisce il comma 3 dell’articolo 2 del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127. Secondo il nuovo comma 1, dal 1 gennaio 2026, i dispositivi per i pagamenti elettronici, ossia i terminali POS, dovranno essere sempre collegati a quelli per la registrazione e la trasmissione sicura e integrata dei dati dei corrispettivi. L’obiettivo è quello di far emergere in modo puntuale l’eventuale incoerenza tra incassi con carta e/o wallet digitali e gli scontrini emessi dal negoziante.
L’obbligo riguarda tutti gli esercenti che utilizzano dispositivi per i pagamenti elettronici e sono tenuti a emettere scontrini fiscali, comprese le piccole attività commerciali, gli artigiani e i professionisti dotati di registratori telematici. Sono escluse solo le categorie che non sono tenute alla certificazione dei corrispettivi.
La lettera b) del comma 2 stabilisce che la sanzione amministrativa da 1.000 a 4.000 euro, prevista per l'omessa installazione di apparecchi per l'emissione dello scontrino fiscale, venga applicata anche nel caso di mancato collegamento del POS, sia esso hardware o software, allo strumento mediante il quale vengono registrati, memorizzati e trasmessi, in modo aggregato, i dati dei corrispettivi e quelli dei pagamenti elettronici giornalieri.
Inoltre, la lettera b) del comma 3 estende quanto previsto dall’articolo 12 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, prevedendo che, in caso di mancato collegamento, venga disposta la sospensione della licenza o dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività, per un periodo da tre giorni ad un mese.
Per non incorrere in multe e sanzioni, quindi, occorre dotarsi di sistemi di incasso conformi a quanto previsto dalla manovra economica. Come fare per adeguarsi alla nuova normativa?
Oggi, esistono strumenti tecnologicamente in grado di rispondere alle nuove esigenze. Oltre alla possibilità di collegare fisicamente via cavo o wireless cassa e POS, soluzione in linea con le richieste della manovra economica, sono tre le soluzioni più innovative che non solo rendono compliant il punto vendita ma ne semplificano la gestione:
Tutte le soluzioni descritte rispondono a quanto richiesto dal nuovo Decreto-legge e facilitano molti aspetti “logistici” dei retailer, perché:
In conclusione, quindi, le ultime iniziative per contrastare l’evasione fiscale non comporteranno necessariamente aggravi per gli esercenti, soprattutto per chi ha già uno Smart POS di ultima generazione, ma saranno un’opportunità per diminuire le attività burocratiche del punto vendita e un’occasione per raggiungere una fiscalità più equa e trasparente.