L’uso di contanti è ancora molto diffuso, in Europa come in Italia. Secondo dati pubblicati a fine 2022 dalla Banca Centrale Europea, il contante viene utilizzato per il 59% dei pagamenti in negozio (42% del totale speso) dai consumatori europei, nonostante un calo rispetto al 2016, anno nel quale le transazioni in contanti rappresentavano il 79% del totale (54% del totale speso).¹
Nonostante il recente rapporto semestrale dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) segnali, per la prima volta dal 2020, una contrazione degli importi dei versamenti e dei prelievi, rispettivamente -2,7% e -2,8 per cento², l’Italia è, da sempre, tra i Paesi che registrano valori sopra la media europea sull’uso del contante che, a fine 2022, rappresentava il 69% pagamenti nei punti vendita (49% del totale speso).¹
Il Governo ha inserito una proposta nella Manovra 2024 anche per rispondere all’esigenza di pagare in contanti dei cittadini italiani che, nel tempo, hanno visto ridursi ATM e succursali bancarie.
Tra le iniziative presenti nella Legge di Bilancio 2024, il Governo ha inserito una novità in materia di prelievo contanti. Nel disegno di legge depositato in Senato, l’art. 85 si concentra su alcune misure in favore di piccoli comuni, aree interne e aree territoriali e, tra queste, il comma 3 renderebbe possibile il prelievo di contanti tramite terminali POS dei commercianti.³
L’articolo evidenzia l’interesse per l’offerta di servizi di prelievo di contante tramite il convenzionamento di esercizi commerciali diffusi sul territorio (tabaccai, edicole, farmacie, supermercati e altri punti vendita della grande distribuzione). Il prelievo potrebbe avvenire grazie al ricorso di modalità innovative, come inquadrando con lo smartphone un QR code, magari mostrato sul terminale POS dell’esercente.
Considerate le normative attuali in materia di antiriciclaggio e alla necessità di adempiere agli obblighi di adeguata verifica (AV), anche per prelievi di importo contenuto, se effettuati presso reti di soggetti convenzionati, viene proposta una modifica al comma 6 dell’art. 17 del D.lgs. 231/2007. Sostanzialmente, la modifica consentirebbe di prelevare agevolmente importi fino a 250 € presso i negozi, accrescendo di fatto le opportunità di accesso al contante per rispondere, ad esempio alla riduzione costante di sportelli bancari sul territorio (circa -30% tra il 2011 e il 2020).³
In particolare, la misura è a favore dei piccoli comuni e, più in generale, di tutte quelle aree territoriali dove le possibilità di accedere al contante si sono ridotte nel tempo, non solo a causa della chiusura di succursali delle banche ma anche di ATM e uffici postali, per citare due esempi. Al contrario, la crescente adozione di POS da parte dei negozianti e delle carte di pagamento da parte dei consumatori semplificherebbe l’accesso al contante.
Ampliare la rete di distribuzione del contante avrebbe diversi aspetti benefici per gli esercenti e i loro clienti:
Anche se in Italia i pagamenti elettronici e digitali vedranno un aumento progressivo nel tempo, basti pensare che la penetrazione delle carte di credito passerà da circa il 60% nel 2023 a oltre il 71% del totale della popolazione entro il 2027, e le carte di debito cresceranno di 2 punti percentuali, passando dall’82% a oltre l’84%⁴, questa iniziativa, se confermata, potrà risolvere il problema dell'accesso al contante, sentito da una larga fetta di popolazione, soprattutto in quei territori in cui la carenza di sportelli Bancomat e di succursali bancarie si è fatta crescente nel tempo.
Study on the payment attitudes of consumers in the euro area | Banca Centrale Europea, dicembre 2022
Uso del contante in calo, prima volta dal 2020 | Il Sole 24 Ore, settembre 2023
Art. 85 Comma 3 (Misure in favore di piccoli comuni, aree interne e aree territoriali | Legge di Bilancio 2024
Digital Payments: market data & analysis | Statista, Maggio 2023