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Insight
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7 trend del retail nel 2019

7 trend del retail nel 2019

Pubblicazione: 2 gennaio 2019 • Tempo di lettura: 5 minuti

Il mondo retail sta vivendo un momento di trasformazione e l’innovazione tecnologia unita al cambio di abitudini dei consumatori ne stanno ridefinendo i contorni.

Tra le analisi di uno scenario difficile da decifrare, che vede confrontarsi chi sostiene che i punti vendita abbiano le ore contate con chi pensa che vivranno una seconda giovinezza, c’è una recente pubblicazione di KPMG, azienda leader a livello globale nei servizi professionali alle imprese, presente in 152 paesi del mondo, con 207 mila professionisti.

Nella sua attività di consulenza a grandi realtà internazionali, la società di advisory ha identificato 7 trend che stanno modellando il mondo del retail.

1. From we to me

Il deep retail si trasforma nel concetto di hyper-personalization. La conoscenza profonda del cliente permette la costruzione di esperienze d’acquisto, di prodotti e servizi, personalizzate e su misura. L’uso dei dati comportamentali acquisiti in tempo reale utilizzati per generare prodotti, servizi e approcci comunicativi dedicati al singolo cliente si traducono nel concetto di iper-personalizzazione.
Il passaggio è evolutivo: dall’acquisizione del dato per cluster che soddisfa fette di mercato sempre più piccole e frammentate sino all’analisi delle esigenze del singolo, a cui rispondere con soluzioni su misura.

2. Consumers get price Savvy

I consumatori sono sempre più esperti nel valutare i prezzi dando priorità a valore. Con sempre più strumenti a disposizione per fare la loro scelta e conoscenza per valutare tutti gli aspetti dell’offerta, il prezzo deve rispondere a tre esigenze: valore, convenienza ed esperienza d’uso.

L’81 % dei consumatori cerca online prima di acquistare

L’89% dei clienti inizia un acquisto online partendo da un motore di ricerca

Cambiano anche i criteri di valutazione: la qualità di un prodotto percepita non è sempre associata al prezzo più alto, pensiamo ad esempio all’ascesa di molti brand di smartphone che fanno del loro punto di forza il rapporto qualità/prezzo. E proprio l’avvento degli smartphone ha contribuito alla specializzazione del consumatore, che grazie ad uno strumento sempre connesso ha accesso continuo e senza limiti di spazio alle informazioni.

3. The rise and rise of voice

Un 2019 caratterizzato dall’ascesa degli assistenti vocali. Solo nel 2017 le persone con almeno un assistente virtuale (es. Google Home, Alexa di Amazon) sono quasi raddoppiate, passando dal 14% al 27%. Non è un caso che la maggior parte di questi dispositivi venga prodotta da big dell’Ecommerce, il colosso di Jeff Bezos su tutti; si prevede che gli acquisti fatti tramite queste piattaforme raggiungeranno i 40 miliardi di dollari entro il 2022.

4. Experiential retail is coming to life

Ecommerce vs acquisti in store: per anni si è discusso del declino, per molti inesorabile, dello shopping sul fisico a fronte di un Ecommerce in costante crescita. In realtà il desidero esperienziale che contraddistingue soprattutto le nuove generazioni sta evidenziando una possibile inversione di tendenza. Il 52% dei millennials ha dichiarato infatti di preferire acquisti più legati ad un’esperienza che al bene fisico in sé.

Il 78% dei Millennials spendono volentieri per un evento o un’esperienza

Il 69% ritiene che partecipare ad eventi esperienziali li aiuti ad integrarsi meglio con amici e comunità

La chiave del successo del retail è creare un’esperienza immersiva che punta non tanto sul prodotto quanto sui ricordi che ha generato il suo acquisto.

5. Planet friendly is due to arrive

La sostenibilità ambientale del prodotto non è più un’opzione. Le generazioni attuali sono più sensibili al tema di quelle precedenti, danno priorità a valori ed emozioni ancora prima che al portafoglio.

Un quinto dei consumatori sceglierebbe un brand se la sua politica ambientale fosse esplicitata più chiaramente su packaging e comunicazione.

Le aziende nel 2019 si impegneranno più seriamente su progetti a lungo termine legati alla sostenibilità del proprio brand, abbandonando un approccio più frammentato e finalizzato alla promozione di piccole campagne ad hoc. Strategia che, se poteva portare risultati in passato, oggi mostra il fianco ad un consumatore meno superficiale e più sensibile ai problemi dell’ambiente.

6. Social currency will be more transactional

La comunicazione uno-a-tanti ha funzionato sin dagli esordi dei primi annunci pubblicitari ma oggi lascia il posto alle interazioni sulle piattaforme social. L’80% della cosiddetta generazione Z (tutti i nati dal 1995 circa in poi) si affidano di più al passaparola che alla pubblicità tradizionale.

Il 74% dei Millennials acquista sull’influenza di ciò che legge sui social media

Le aziende lo hanno capito da tempo e l’anno in corso confermerà un trend già consolidato. Le stesse piattaforme social hanno colto il cambiamento e stanno integrando strumenti che permettono di fare acquisti: su tutti, Instagram e Snapchat, che proprio quest’anno hanno introdotto funzionalità che permettono agli utenti di acquistare prodotti di brand inserzionisti.

7. From transaction to service provider

Nell’ecosistema retail di oggi, la capacità di intuire le potenzialità delle piattaforme è cruciale: l’abilità di un brand di creare network tra diversi stakeholder conta più degli asset.

Non tutti i player naturalmente sono in grado di creare modelli di piattaforma, sia per il rischio che un cambio repentino del core business può comportare sia per mancanza di risorse. Questo però non significa che le interconnessioni saranno appannaggio solo di alcune realtà: il 2019 vedrà l’aumento di joint venture e partnership di aziende che, in molti casi, investiranno in progetti senza esserne coinvolti direttamente.

L’analisi di KPMG identifica sette tendenze che, in parte, sono già parte integrante dei modelli di business di molte aziende. Il leitmotiv che ritroviamo anche in altre ricerche è ormai chiaro: innovazione tecnologica che cresce a livelli esponenziali e abitudini del consumatore che in alcuni casi ne determinano l’accelerazione. Di certo il prossimo futuro richiederà una capacità di adattamento che le aziende dovranno necessariamente fare proprie per continuare a competere.

Abbiamo cercato di riassumere alcuni highlights di una ricerca di KPMG ricca di molti altri spunti e di case study interessanti. Chiunque volesse approfondire l’analisi può farlo scaricando il documento da qui.

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